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del suo sistema. L’accrescimento posteriore di tali cognizioni ha condotti molti a scoprir da per loro stessi, ed a posteriori , molte di quelle conseguenze alle quali Vico era giunto a priori. Io vi parlerò di Vico solamente come storico della filosofia e filosofo specolativo. Ma queste due qualitá sono tanto strettamente unite in lui, che si può dire in lui esser la storia conseguenza della filosofia e la filosofía conseguenza della storia. Le sue tre opere: 1. De antiquissima Italo rum sapientia ex linguae latinae originibus emenda-, 2. De universi iuris principio et fine uno; e 3. la Scienza nuova non formano che un’opera sola. E, quando si considerano e si leggono come tali, diventano tutte e tre piú intelligibili.

Due sono i principi fondamentali della sua filosofia e di quella critica che è base della sua storia. Io li esprimerei in questi termini: I. Esiste un vero eterno indipendente dalle opinioni degli uomini. Questo vero è in mano (permettetemi l’espressione), è in mano della Provvidenza, e comprende tutt’ i possibili. Gli uomini cangiano ad ogni momento di opinione, e, cangiando opinioni, cangian volontá ed azioni. Chi osserva l’infinita varietá delle azioni e delle opinioni umane, crede che tutte avvengano a caso. Ma sono forse le azioni e le opinioni umane fuori del numero de’ possibili? Convien dunque dire che, ad onta di tante loro varietá, esse sien tutte sotto la direzione della Provvidenza governatrice dell’universo, perché comprese tutte entro i limiti di quel vero assoluto, eterno, universale, che sta riposto nella mente della stessa Provvidenza. Or le leggi, colle quali questa Provvidenza governa gli avvenimenti dell’universo, non sono che conseguenza di questa stessa idea. Se dunque, invece di considerar le azioni e le opinioni degli uomini come fatti, si considerano come possibili; se, invece di contemplarli nel mondo (adopro un’espressione di Vico), si contemplano in Dio; se si risale fino a quel vero unico, assoluto, universale che esiste prima che esistan le cose, tutti quegli avvenimenti che ci sembrano accidentali si troveranno aver leggi tanto certe e stabili quanto quelle della natura.