Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari – Periodo milanese, 1924 – BEIC 1795489.djvu/30

nazione, è quello di esser vinta, e la piú pericolosa delle malattie politiche è quella di esser debole, cosí fu forza abbandonare tutt’i piccioli riguardi per evitare un male maggiore. «Tutta la perfezione degli ordini politici — diceva il gran Sidney — si riduce in ultimo ad aver i migliori ordini militari». Ma quei cinquant’anni, che, per umana inevitabile caparbietá, sogliono aver tutte le nazioni di dubbi, d’irrisoluzione, di lentezza in imitare gli esempi utili, sono appunto quegli anni ne’ quali si stabilisce la grandezza de’ popoli piú savi.

Io non comprendo come un uomo possa odiar la milizia. L’Italia fu in questo corrotta dalla Spagna. La prima grazia, che i popoli chiedevano, era quella di essere esentati da ogni servizio militare; la grazia, clic il governo spagnuolo piú facilmente accordava, era tale esenzione. — Pagate e sarete esenti, — rispondeva un viceré o un governatore. — Che utile cosa ! — forse dicevano i ministri : — esigere denaro e togliersi il timore di tutte le sollevazioni, che potrebbero nascere in un paese lontano ed armato ! — Che dolce cosa ! — dicevano i popoli : — si paga un poco, ma poi si gode la sua quiete entro il seno della propria famiglia! — Quanto siete stolti, governo e popoli! — si avrebbe dovuto dire, il governo, o presto o tardi, perderá gli Stati; ed i popoli, divenuti trastulli di chiunque vorrá soggiogarli, per non prendersi l’incomodo di difendere la propria casa, vi saranno insultati, oppressi e finalmente ne saranno discacciati. Pagheranno sempre e non saranno tranquilli mai. — Tale è, a un dipresso, la storia del Milanese ne’ due secoli di dominazione spagnuola, quando godeva il privilegio di non aver coscrizione! v Un altro grandissimo cangiamento, oltre la coscrizione, la rivoluzione di Francia renderá necessario negli ordini interni delle altre nazioni d’Europa, lo parlo dell’abolizione di quei gotici privilegi, che prima della Rivoluzione separavano una parte della nazione da un’altra e rendevano lo Stato intero piú debole, perché lo privavano dell’opera di quegli uomini di genio,