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DALLA «STATISTICA DELLA REPUBBLICA ITALIANA» 289 ma estinguerlo non mai. Or l’uomo riceve leggi egualmente e dalla forza e dalla miseria, la quale è, nell’ordine politico, una necessitá egualmente potente della forza nell’ordine físico. Non è volontario se non ciò che ci è utile, e quel travaglio efficacemente distrugge il fomite dell’ozio e de’ delitti, che nutre nell’animo del travagliatore speranza di migliorar la sua condizione, perché in noi non è realmente volontario se non ciò che ci è utile. Ove, per disordini politici o economici, voi vedete un numero di travagliatori sparger il loro sudore su di una terra la quale non sará mai né loro né de’ loro figli, alimentati dalle anticipazioni di un ricco possessore, il quale, sostentando la loro vita, se la compera (tale era l’Europa in tempo del sistema feudale, e tale è ancora in molti suoi angoli per altre cagioni); ivi credete pure che quegl’infelici sono schiavi. Che importa che non ne abbiano il nome? Ne hanno tutt’i vizi, e specialmente un’inclinazione irresistibile all’ozio o ad una vita, la quale, sebbene piú piena di pericoli, promette speranze migliori. O finiscono, per miseria, di consumarsi, o corron dietro al primo Spartaco che loro si presenta.

È dunque una parte interessante del pubblico costume conoscere il progresso che ciascun individuo fa o può fare nel sistema generale d’industria e di ricchezza. È interessante conoscer l’uso che i grandi proprietari fanno delle proprie ricchezze. Per essi principalmente è necessaria l’educazione: il popolo ne ha giá una dalla natura, ed è il bisogno: essi son quelli che corrompono il popolo. Il popolo è reo sol per quello che fa; i grandi lo sono piú spesso per quello che non fanno.

Essi hanno grandi mezzi per promovere l’industria nazionale, proteggendola: l’esperienze che aprono all’industria nuovi sentieri, quelle che perfezionano e raffinano le arti giá note, le grandi intraprese spettano ad essi, perché richieggono grandi capitali. Quale è il gusto generale di una nazione per queste cose? quanti uomini impiegano i grandi, e come? quale è il loro lusso in domestici, lusso piú ruinoso di tutti e sul quale, io non so come, le leggi suntuarie di tutt’i popoli hanno taciuto? Si è