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Questo noi diciamo per gli Elementi della filosofia di Soave. Non cosí, per altro, della sua Confutazione di Kant\ opera che ci sembra leggerissima, indegna di Soave, e tale che ben avrebb’egli potuto, senza nuocere alla sua fama, non farla. Non è esso il libro di un istitutore ma di un filosofo; non è diretto ai giovinetti ma agli uomini giá maturi ; ed era necessario mostrare maggior rispetto e per se stesso e per i lettori, usando diligenza maggiore in conoscere e maggiore attenzione in confutare la dottrina di un uomo, che, ad onta de’ suoi errori, è reputato, non senza ragione, uno de’ primi pensatori dell’ Europa. Utilissimi sono tutti gli altri lavori letterari del Soave: le sue Novelle morali, che sono state tradotte in francese; la sua traduzione del compendio che Winne ha fatto del Saggio sull’ intelletto limano di Locke, con utili note ed appendici (libro che noi reputiamo utilissimo alla gioventú, alla quale non si può mai raccomandare abbastanza la lettura di Locke); e la traduzione delle Lezioni di rettorica di Blair. Soave riuniva a molta filosofia moltissima erudizione. Dalle traduzioni finora nominate si vede che egli sapeva benissimo le lingue francese ed inglese. Le traduzioni di alcune cose di Virgilio e di Orazio mostran la sua perizia nelle bellezze della letteratura latina. Ha tentato di disporre con nuovo ordine l’epistola che il poeta di Venosa scrisse ai Pisoni e che noi sogliamo chiamar Arte poetica. Non abbiamo ancor letta la sua traduzione dell’ Odissea, che vediamo, per altro, citata con lode. Finalmente ha tradotte dal tedesco molte delle poesie di Gessner; e questa è, tra tutte le sue traduzioni poetiche, quella che ci sembra la migliore. 24 gennaio 1806.