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di vederlo ridotto a dovere lavorare la terra per vivere. Ma que’ selvaggi sono separati da regioni immense, non trafficano cogli europei, non hanno cittá, non governo, non ordini civili, non pace, non guerra. Sarebbe impossibile, avendo tutte queste cose, non aver anche agricoltura. Ed allora cosa diventano ed i re ed il senato ed i tempii e li collegi degli artefici e le guerre e le paci e tutta la storia di Roma? E finalmente, se i romani conoscevano prima di Numa e pane e vino ed avean campi e vigne, è credibile che abbian dovuto aspettar quasi altri trecento anni per aver, colle Dodici Tavole, le prime leggi del dominio? Io non so che ne avverrá della cronologia di Roma, quando s’incomincerá a discutere non con quella critica che si è adoperata finora. Forse si troverá vera, ma per ora non sembra . verosimile. La storia delle arti presenta alle cronologie false le stesse difficoltá che presenta la storia della natura, imperciocché la vita dello spirito umano ha leggi tanto certe ed inalterabili quanto quelle della terra; e, se qualche cronologia diventa inverosimile agli occhi di taluno che ha osservati i tanti strati dell’Etna, qualche altra perde ogni credenza nell’animo di tal altro che osserva attentamente il progresso delle arti.

Quando han fiorito gli etrusci? Io non lo so; ma son fermamente persuaso che essi han dovuto fiorire molti secoli prima di Roma. Si potrebbe, credo, dimostrare evidentissimamente che il regno etrusco ha dovuto precedere per lo meno di diciassette secoli l’èra che comunemente si crede esser quella della fondazione di Roma. Gli etrusci erano stati conquistatori, erano stati navigatori, avean riunito sotto un solo impero quasi tutta l’Italia, avean dato il nome ad un mare. Tutto ciò non si fa da popoli nascenti. Quando sorge Roma, l’impero etrusco non esiste piú; l’Italia è smembrata in tanti popoletti diversi; un punto quasi centrale del territorio italiano è deserto a segno che un giovane avventuriere vi raccoglie gli assassini di tutte le cittá vicine, vi fonda una cittá nuova, ruba le femmine de’ popoli confinanti, e tutto ciò impunemente. Tutto ciò dimostra evidentemente una barbarie infinita. Le arti non vi eran piú: quelle degli etrusci rimanevano come tradizioni religiose,