Pagina:Cuoco, Vincenzo – Scritti vari – Periodo milanese, 1924 – BEIC 1795489.djvu/109

XI

NAPOLEONE IMPERATORE

I

I grandi avvenimenti politici, mentre sono il soggetto de’ discorsi di tutti, son quelli appunto su’ quali è diffícilissimo ragionar con imparzialitá e quasi impossibile persuader gli altri ragionando. È nella natura degli uomini non liberi da ogni passione accoglier avidamente la maldicenza ed il livore; l’approvazióne e la lode si confondono spesso colla servilitá. Non vi è che un solo mezzo per divenir ragionevole e giusto, ed è quello di cessare di esser contemporanei; obbliare per un istante l’avvenimento di cui siamo o parte o spettatori, per rammentar ciò che lo ha preceduto o preveder ciò che ne deve seguire.

II giudizio del momento presente si trova per l’ordinario in contraddizione con quello del momento passato o del momento futuro, e non sempre suole essere il piú giusto. Ciò che a noi sembra strano, dopo un secolo apparirá regolarissimo ai nostri nipoti. Noi diciamo, pieni di stupore: — Come mai ha potuto avvenir questo? — E coloro che ci han preceduto, molto tempo prima che avvenisse, lo avean predetto inevitabile.

Moltissimi in Europa, prima che scoppiasse, avean predetta la rivoluzione di Francia. Ne era stato avvertito qualche anno prima lo stesso re. Eran tali e tante le contraddizioni e gli urti tra gli ordini, le idee, i bisogni, i costumi, tra tutte le parti che componevano il gotico mosaico della monarchia francese, che era inevitabile lo scioglimento di tutta la macchina. La rivoluzione si sarebbe potuta evitar facilmente, perché i disordini, che la rendevano inevitabile, eran tali che, tolti, invece di danno arrecavano dignitá e sicurezza maggiore alla tuonar-