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che coltivavano la terra: tutto ciò non formava parte de’ popoli antichi e forma la piú gran parte de’ popoli moderni. Che ne vien da questa differenza? Gli antichi popoli eran migliori, i nostri piú numerosi; ma né gli antichi né i moderni hanno ancora saputo ottener ciò che io reputo il sommo delle istituzioni politiche: il massimo numero unito alla massima virtú.

Quanti uomini contiene il tale o il tal altro impero? ecco l’unica misura che noi abbiamo per conoscerne la forza. In quale di essi sieno gli uomini migliori, né lo sappiamo né curiamo saperlo. Ma, se non m’inganno, è poco lontano il tempo in cui l’educazione del popolo sará annoverata tra le prime arti per accrescere e conservare la grandezza di uno Stato; in cui si domanderá, non giá qual nazione sia composta di maggior numero di uomini, ma bensi qual contenga uomini migliori. — Le truppe, delle quali fanno uso tutt’i governi dell’Europa — diceva Federico secondo — sono pessime: i loro difetti però non si conoscono perché sono gli stessi dappertutto; ina, se vi sará un solo governo il quale risolverá di sostituire cittadini alle venali ed infedeli reclute che oggi abbiamo, questo governo dará la legge a tutti gli altri. — Il tempo ha dimostrata la veritá del detto del gran re: il sistema della coscrizione sostituisce da per tutto alle reclute i cittadini. Quando finalmente tutte le nazioni avranno adottato lo stesso metodo, quando tutte avranno alle reclute sostituiti i cittadini, quale di esse rimarrá vincitrice? Quella che avrá cittadini migliori; quella li di cui cittadini avranno maggiori virtú. Si rinnoveranno tra noi gli esempi della storia antica, quando pochi uomini, veramente uomini e cittadini, vincevano una folla di esteri armati, i quali non differiscon dalle macchine se non pel timore e per la viltá: gli esempi di Leonida, di Senofonte, di Agesilao, de’ romani, quegli esempi che noi quasi reputiamo favolosi, perché non abbiamo piú virtú. Quei soli popoli hanno oggi qualche amor di patria che hanno la sorte di appartenere ad una patria potente. Tutti gli altri si inviliscono e dicono: — Che vale l’avvezzarci alla virtú ed ai nobili e generosi pensieri, se il fato ci ha destinati ad