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4 dal «giornale italiano»

egualmente da per tutto, e che la differenza tra l’una e l’altra non dipende da altro che dalla loro diversa maniera di pensare e di sentire.

Ma questa stima di noi stessi deve ottenersi con metodi diversi, secondo le diverse circostanze nelle quali una nazione si ritrova. Un giornalista di Londra o di Parigi può mille volte al giorno ripetere ai suoi compatrioti: — Noi siamo grandi. — Egli sará sempre creduto. Un giornalista italiano, se pronunzierá questa stessa proposizione, desterá il riso; ed una proposizione di cui si è riso una volta, dice Shaftesbury, non può produrre mai piú verun buon effetto.

Questa è stata, a creder mio, la ragione per cui inefficaci sono riuscite tutte quelle opere, delle quali abbiamo avuta dovizia negli anni passati, dirette a risvegliar le menti degl’italiani. Troppo altamente si predicava in esse la nostra nuova grandezza; ed intanto si trascuravano tutte le idee individuali, le quali avrebbero dovuto sostener questa idea unica ed astratta, che il popolo non può mai comprendere, ina deve solamente sentire. A traverso della pompa delle parole, si travedeva il declamatore, si scovriva l’impegno di convincere, che nelle menti de’ piú si confonde sempre con l’impegno d’ingannare; e cosí le idee esaltate di grandezza destarono il riso, le idee esaltate di libertá produssero il disordine. È nella natura della nostra mente di non ammettere un’idea, se non sia preparata dalle sue necessarie e quasi fatali antecedenti; è nella natura del nostro cuore di ostinarci contro coloro i quali ci voglion persuadere veritá a cui non siamo preparati. Queste due leggi, trascurate purtroppo nell’ultimo decennio, han prodotti tutti i mali che l’Europa ha sofferti.

Fra noi non si tratta di conservar lo spirito pubblico, ma di crearlo. Conviene avezzar le menti degl’italiani a pensar nobilmente, condurle, quasi senza che se ne avvedano, alle idee che la loro nuova sorte richiede, e far divenire cittadini di uno Stato coloro i quali sono nati abitanti di una provincia o di paesi anche piú umili di una provincia. Il dir loro: — Voi siete grandi — sarebbe inutile; senza dirlo, convien mostrare