Pagina:Cuoco, Vincenzo – Platone in Italia, Vol. II, 1924 – BEIC 1793959.djvu/68

scarpe; chi è alta adopra una suola sottilissima ed inclina con grazia un pocolino il collo onde parer piú bassa. Tutte fanno le ciglia nere o bionde a loro piacere; danno quel colore che piú bramano alle gote. Non hanno natiche, non hanno seno? Non importa: se non l’hanno avuto in dono dalla natura, sanno da chi comprarlo fatto dall’arte. Hanno qualche parte del corpo bella? Quella vi mostrano ad ogni momento; quella, o vogliate o non vogliate, vi vendono. Doride ride sempre, perché sa di aver denti bellissimi ; Glicera, che li ha ineguali e non bianchi, tien sempre tra le labbra un ramoscello di mirto ú). Son queste dunque, o Clinia, le arti di quel dio che tu ci proponi a lodare? — Disse, e sputò di nuovo. La figlia diede un’altra occhiata alla sua veste, e sputò anche essa. — No, Timareta — rispose Clinia: il nume, che io propongo a lodarti, è il signore degli uomini e degl’iddii, padre dell’amicizia e della libertá, compagno indivisibile di Ercole e di Mercurio, protettori della cittá nostra; de’ quali il primo colla forza la vita de’ cittadini difende dalla violenza e dalle ingiurie; il secondo prepara colla parola gli animi de’ cittadini a quella concordia che sola può render salutare a tutta la patria la forza di ciascuno de’ suoi figli (*). — Clinia disse queste parole colla calma di un saggio. Gli altri furono meno pazienti. Ed eccoti tutti dar addosso alla sputasenno Timareta. Non mancò qualche sarcasmo. Aristosseno dimandò: — Credi tu, Timareta, che per soverchia prudenza non si possa corrompere l’amore?— Insomma il rumore andava a divenir grande, quando Eraclito, di cui conosci il dono che ha dalla natura de’ versi estemporanei, prese la lira, e, fatto segno di silenzio, incominciò a cantare un ditirambo ch’egli diceva esser di Parmenide. Mi ha promesso di scriverlo. (1) Alkxidbs, apud Athknabum, xiiu (2) Ercole era protettore di Taranto. Appendice IV. Lo era anche Nettuno. Horatius, Oda È probabile che lo fosse anche Mercurio, qual protettore di tutte le citta mercantili. Amore era compagno di Ercole e di Mercurio. Athenabus, xitf.