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Pochi sentimenti aveano, ma nobili e puri, quali sono quelli che per l’ordinario muovono fortemente l’anima. I benefici degli iddíi ed i nostri bisogni c’ispirarono i primi canti di gratitudine o di preghiera; le illustri azioni della patria c’insegnarono i canti di marcia e di vittoria: la religione e la patria si unirono a farci celebrare gli eroi; e quando incominciò una vita piú agiata, ebbe la sua parte del canto anche l’amore, ma l’amore del bello, e non giá l’amore della voluttá. I nostri cinque modi di musica presero il nome da quella nazione che li avea inventati e presso la quale erano stati in uso maggiore. Ma, se io dovessi dar lor un altro nome, lo trarrei dal genere d’imitazione che in essi predomina; e questo secondo nome indicherebbe anche il costume de’ popoli che l’usano. Aggiungi a tutto questo che le musiche antiche erano quasi tutte liturgiche; eran tali, e non potevan esser altre. Vi erano alcuni modi per cantar Bacco, altri per cantar Giove, altri per cantar l’amore: l’imitazione veniva cosí ad esser piú rinforzata: si sapeva che ad una data musica dovea seguire un dato canto: ai suoni della musica si accoppiavano le idee di patria, degli iddíi.e qual meraviglia che la musica producesse un effetto grandissimo? Io ho visti gli arcadi cadere in profonda malinconia ogni volta che ascoltavano una musica, che noi delicati ateniesi disprezzavamo come selvaggia. Ma quella musica era per gli arcadi la voce della patria, che rammentava loro i noti monti, i fiumi, i sacri fonti, l’opaco fresco de’ loro boschi, la libertá, la giustizia, la pace delle loro campagne, i giuochi della fanciullezza, gl’innocenti amori dell’adoloscenza lorob). Saffo la prima trasportò la poesia all’amore sensuale: Anacreonte fece di piú, e rese amabili la crapola e l’ozio. Oimè! i nostri costumi eran giá corrotti a segno da non arrossire di simili poeti ! Le nostre isole greche, oppresse dai tiranni, non (i) Questo stesso effetto suol produrre negli svizzeri il celebre Rans de~Vache % il quale è tutt’altro che musica dotta.