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L’antico impero etrusco e sua decadenza — Immigrazione gallica nell’Italia settentrionale e rimbarbarimento dei costumi — Origine di Roma. LXVI. Di Platone a Cleobolo.p. 159 Incapacitá del popolo a giudicar cose che richiedano animo scevro

da passioni — La repubblica ateniese è stata perduta dai Cleoni e simili oratori — Nei pubblici concili non si deve dar voto ai giovanetti — Sitniglianza tra gli ordini romani e quelli spartani — I migliori ordini pubblici sono inutili se non si affidano ai migliori cittadini — Piú facile trovare uomini ottimi nelle democrazie che non nelle oligarchie; ma quelle piú facilmente si corrompono — Come evitare gli scogli delle oligarchie e delle democrazie — Quel che è maggiormente commendevole negli ordini romani è la perpetuitá del senato — Roma ha saputo riunire il numero (il senato) e Punita (i consoli)— Se e fino a qual punto gli ordini romani convengano alla Grecia — Lo scetticismo dei greci rende difficile a un legislatore trovare un addentellato per nuove leggi — La forza, diritto primitivo dei romani — Il dominio ottimo — La riunione dei forti, prima in famiglia, poi in tribú e in cittá — Uniforme, fino al sorgere della cittá, il corso delle nazioni : il diverso atteggiamento dei servi e dei clienti, ossia delle plebi, rende diversa la vita dei vari popoli — Nella lotta tra ottimati e plebe sta la vita di tutte le nazioni — In esse tutte da un’estrema barbarie si giunge a un’estrema licenza — Necessario è cedere alla plebe, ma non piú di quanto effettivamente le bisogni — I due cardini, su cui poggia Roma, sono la religione e gli usi dei maggiori. LXVII. Di Ponzio ad Archita - Stato politico dell’Italia - Difetti della costituzione sannitica - Progressi di Roma . . p. 169 Alleanza romano-sannita — Sua perniciositá — Impossibile che tra i romani e i sanniti non si venga, un giorno o Paltro, a fiera guerra — Cinque soli popoli ancora potenti in Italia — Primi tra essi sanniti e romani — Tre sorte di «prudenze»: dell’uomo, delle cittá, delle genti — Quest’ultima piú facile che non si creda — La pace è figlia della virtú — L’effetto d’una nuova alleanza romano-sannita sarebbe un maggiore ingrandimento di Roma — La vera forza di un popolo non sta né nel numero degli uomini né nell’estensione del suo territorio —- La disciplina è debole nelle federazioni (Sannio), forte nei governi unitari (Roma) — Al Sannio, insomma, non conviene aver nè guerra nè alleanza coi romani. LXVIII. Risposta di Archita.p. 181 I mali di Taranto son forse maggiori di quelli del Sannio — Prevedibile una guerra tra il Sannio e Roma — Il vincitore rimarrá pa- V. Cuoco, Piatone, in Italia - li. 23