Pagina:Cuoco, Vincenzo – Platone in Italia, Vol. II, 1924 – BEIC 1793959.djvu/294

288 PLATONE IN ITALIA questi due principi era facile prevedere che essi doveano essere in odio a tutti coloro che tentavano novitá popolari, in odio a Dionisio, che, volendo dominar l’Italia, voleva e tentava seminarvi discordie e divisioni. Né Dionisio, da accorto politico quale egli era, trascurava di fomentar ne’ popoli idee esageratamente democratiche, come quelle che tendevano patentemente ad indebolire le cittá nell’interno e dividerle nell’esterno. Egli ne avea giá fatto felice esperimento in Siracusa, di cui non per altre arti avea occupata la signoria. Quindi troviamo, nell’epoca della «piale parliamo, nominarsi e figurar da popolo indipendente i bruzi, fino a quel tempo riputati pastori e servi de’lucani; nomi che dagli scrittori posteriori si sono presi alla lettera, senza avvertire di esser impossibile in natura che un vastissimo tratto di terra, quale è la Bruzia, fosse tutta abitata da pastori e da servi, i quali venivano ad esser e piú numerosi e piú ricchi dttgli stessi loro padroni; nomi, in conseguenza, che non debbono indicar altro che uno stato politico incompleto ed un’unione coi lucani ineguale. Nell’epoca istessa vi furono sedizioni in Eraclea, in.(O; e quasi tutte furono per principi popolari, poiché in Eraclea vediam messo a morte Filolao, come quello che volea affettar la tirannide i 2 ), e tra tutte le cittá quella che si mantenne tranquilla fu Taranto per la ragione, siccome dice Aristotele, che ivi il popolo godeva piú terre e piú diritti che altrove ( 3 ). Questa osservazione di Aristotele sulla cagione della tranquillitá di Taranto ci fa comprendere la ragione del turbamento delle altre cittá; e, quando questa osservazione si paragona colle costituzioni che queste altre cittá aveano e che lo stesso Aristotele ci ha narrate, si vede la probabilitá di ciò che dice. In questo stato di animi e di cose, li pittagorici si dovettero trovare odiati egualmente dai popolari e da Dionisio. L’osservazione di Polibio e la tragica morte di Filolao ci dimostrano il primo; le persecuzioni di Dionisio contro i pittagorici a chi non son note? Esse sono illustri per i memorandi esempi di amicizia di.( 4 ) e di costanza di. < 4 ). Ne’secoli posteriori si è detto che la persecuzione di Dionisio veniva dalla impazien- (1) In bianco nel ms. [Ed.] (2) Diogene Laerzio [C.J (3) Aristotele» Politica [C.] (4) In bianco nel ms. [Ed.]