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PARTE TERZA Il mio scopo in questa terza parte non è quello di dare una cronologia completa della storia d’Italia ne’ tempi che han preceduto il quinto secolo di Roma. Ciò sarebbe impossibile, nella scarsezza in cui siamo di memorie. Cercherò di fissare le epoche di alcuni illustri pittagorici, sull’etá dei quali ancora si controverte. Di Pittagora dimostrerò che forse nessuna delle cronologie adottate finora è esente da dubbi. Probabilitá che vi sono per credere che il nome di Pittagora filosofo e fondator della setta italica non sia giá nome di uomo, ma sia bensí nome di dignitá del capo della setta: onde è che ha potuto esistere un «pittagora» in ogni etá, ed i posteri hanno poi accumulate in una sola persona i fatti, i detti e le cognizioni di molte. Questa è l’unica ipotesi che possa conciliare le varie tradizioni che oggi abbiamo di Pittagora. La setta pittagorica dev’esser molto piú antica di quello che si crede. La filosofia di questa setta non è venuta dalla Grecia, ma è di molto anteriore alla filosofia greca. Io paragono similmente le arti e le scienze della Grecia e del- P Italia. Non potendo dare la cronologia degli uomini e degli avvenimenti, darò la cronologia delle idee e delle arti. Il mio pensiero è di accompagnar questo paragone colla descrizione e coi disegni di alcuni de’ principali prodotti delle belle arti in Italia anteriori al quinto secolo di Roma, e mi lusingo di aver de’ monumenti o inediti o poco noti. Tutte queste ricerche provano che in Italia vi è stata una civiltá molto piti antica di Roma, ed è quella degli etrusci ; civiltá, la quale, prima che Roma nascesse, fu seguita dalla barbarie, non altrimenti che lo è stata la civiltá latina prima che sorgesse la presente civiltá nostra. Finisco con alcune osservazioni sull’epoca, sull’impero e sulla civiltá etrusca, e sullo stato politico dell’ Italia nel quarto e quinto secolo di Roma.