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Continuiamo dunque ad interrogar questa terra, o Cleobolo; e, dopo averla interrogata sugl’italiani, interroghiamola sui greci. Osserva quella stessa catena di monti, che incomincia dal mare e fascia l’Italia all’occidente ed al settentrione, torcer poi all’oriente e prolungarsi finché incontra di nuovo il mare. Pare che il mare ed i monti formino un rettangolo, del quale il primo segna il lato meridionale e l’orientale; l’occidentale ed il settentrionale 10 segnano i secondi; e questi due ultimi lati servon di base a due triangoli, che son la Grecia e l’Italia, e che non hanno altra differenza che la diversa direzione del loro vertice. Ma ambedue le regioni non sono se non prolungazioni di monti minori, i quali incominciano dagli stessi monti maggiori: ambedue sono rinchiuse nello stesso rettangolo, sottoposte, in conseguenza, alle stesse vicende: lo stesso mare le ha ricoperte ambedue, e colla stessa legge si è da ambedue ritirato: ambedue han dovuto esser popolate dalla stessa razza di uomini, abitatori delle terre che sono piú lontane dal mare e dietro i monti piú alti. Hai giá visto quanto bene le tradizioni degl’italiani combaciano colla natura della loro terra. Questo stesso osservi in Grècia. Onde sono discesi ed Elleno e Doro e Iono, e tutti 11 vostri primi progenitori? dalla parte piú montuosa e piú settentrionale della vostra Grecia. Ove Deucalione rigenerò il genere umano distrutto dalle acque? sui monti della Tessaglia. Quale è la patria di tutt’i vostri eroi? questa stessa Tessaglia. Quale la patria di Museo, di Lino, di Orfeo, la cuna de’ vostri riti e della religione vostra? la Tracia e tutto quell’ampio tratto di terra eh’è al di lá de’ monti Boraci, donde voi fate discendere in Grecia lo stesso Apollo, primo padre di ogni viver civile. E tra tutt’i popoli della Grecia quali si vantano piú antichi? I tebani sono un popolo nuovo; ben si vede eh’essi sono venuti a stabilirsi in quelle sedi quando giá altri l’abitavano, eh’essi poi han condannati alla servitú della gleba. Dicasi lo stesso de’ lacedemoni, de’ messeni, de’ corinti, tutti seguaci degli Eraclidi. ( 1 ) Frkrrt, Sugl’ iperborei.