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le idee si sono succedute l’una dopo l’altra, gli ordini si sono perfezionati a poco a poco; ma, tra i cangiamenti e tra le aggiunzioni, tu riconosci sempre quel primo strato romano, ed in tutto il corso delle vicende ravvisi una stessa legge, la quale par che sia la ragione principale della vita della cittá di Marte. I romani si sono perfezionati, ma non han cessato mai di esser romani. I primi romani, al pari che i primi greci, sono stati lungo tempo selvaggi, erranti, vivendo a modo di fiere, non conoscendo altro nume ed altro diritto (ché queste due parole nella loro lingua, come tu stesso hai avvertito, sono quasi sinonimie)) che la forza. Ed il nome di quel Romolo istesso, che li riuni, che altro dinota se non forza? Essi vivean di rapina: le stesse mogli non eran che prede; ed i loro figli, nostri eroi, non erano che discendenti de’ ladri piú famosi. Qual è stato il primo dominio che quegli uomini han conosciuto? Quello della forza. Anche dopo tanti secoli, a questo dominio solo danno il soprannome di «ottimo» (’). Quali i modi di acquistarlo e di conservarlo? L’occupazione, la manutenzione: sempre la mano, sempre la forza; non mai il patto o la legge. A poco a poco questi forti si riunirono in famiglia; ma il padre, piú forte di tutti, fu nel tempo istesso il sovrano, il giudice, il sacerdote. Intorno ai pochi forti si riuniron molti deboli, e furono o servi o clienti; i primi, conquistati e salvati dalla morte, alla quale una ferocia piú antica e maggiore soleva condannarli ; i secondi, allettati colla speranza di patrocinio c partecipi di qualche giustizia. Si riunirono i capi delle famiglie, e formarono prima le tribú e poscia le cittá. Siccome nella loro formazione niuna parte aveano avuto i servi ed i clienti, cosí rimasero ai padri soli l’imperio, la religione, il giudizio. Rimase il giudizio libero, qual oggi è ancora in Roma, perché nessun de’ padri avrebbe voluto cedere ad altri che al numero maggiore. Rammenta che (1) Vico, De antiquissima ltalorum saplentia. (v) «Optimum ius Quirilium», «Quirite*» equivaleva a forti, astati, ecc., ecc. «Optimus» era l’epiteto de* fortissimi.