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1 120 PLATONE IN ITALIA A questo forse tendono e Pelopida ed Epaminonda col loro battaglione sacro. Questo battaglione si perfezionerá, da chi non so; chiunque però lo perfezionerá dará le leggi alla Grecia. Ma, se mai i greci si misureranno cogl’italiani, quelle stesse masse forse si troveranno troppo poco mobili e saranno vinte a vicenda. Gl’italiani tengono il mezzo tra gl’individui e le grandi masse, e sono perciò piú atti ed all’offesa ed alla difesa. Un tempo anche gli ordini italiani rassomigliavano al battaglione sacro, ma poscia si cangiarono scudi, si suddivise la legione in manipoli, ed i manipoli in compagnie di sessanta uomini(0. Vedi dunque che gl’italiani sono nell’arte della guerra molto piú innanzi di noi. I sanniti si dividono in tre federazioni principali : i pentri, gl’irpini, i caudini. I primi sono i piú numerosi ed i piú potenti. Abitano la parte orientale e settentrionale del Matese. La popolazione è tanta, che finanche questo sassoso asprissimo monte è tutto pieno di villaggi. La prima tra le cittá è Boiano. Sepino, distante circa centoventi stadi da Boiano, è una cittá anche essa di molta considerazione: la sua popolazione mi si dice che non sia minore di cinquantamila abitanti < 2 >. Le altre cittá di questa parte del Sannio sono Cominio, Aquilonia, Maronea, Murganzia, Volana, Tiferno, Romulea, Escrnia, Trevento. (1) Livius, vili, 7. Questo paragone tra le due milizie vedilo in ix, 11. Si danno gii stessi ordini a tutti gl* italiani, e specialmente ai satiniti. Se un grandissimo uomo di guerra, qual era Cesare, diceva che i romani aveano appresa gTan parte delibarle della guerra dai sanniti, con vieti dire che questi due popoli avessero molte cose simili. Il nome, difatti, di «legione» era comune. Ce lo dice lo stesso Livio, vili, 1. Se i romani hanno appresa qualche cosa dai sanniti, è probabile che ciò sia avvenuto nel tempo della loro amicizia. Difatti allora avvenne negli ordini romani un cangiamento che si può dir massimo. Né posteriormente abhiani memoria di esserne avvenuto altro; né, nella lunga guerra che i romani ebbero coi sanniti, si fa mai menzione di grandi differenze tra la milizia de’ due popoli: cosa, la quale, se vi fosse stata, gli storici non avrebbero tralasciato di avvertire. È da osservarsi ancora che il nostro autore dá ai sanniti anche i trionfi e le ovazioni, ecc. Esse eran istituzioni etnische, ed in conseguenza è probabile che fossero comuni a tutti li popoli italiani. (2) Livio ne attesta che, quando il console Papirio prese Sepino, vi furono 7500 morti e 3000 prigionieri. Questo numero fa supporre una popolazione di circa cinquantamila abitatori.