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XIV - DISCORSO DI ARCHITA 75

popolo ignorante è simile all’atabulo1, che diserta le campagne: spirando con minor forza il vento delle montagne lucane, porta sulle ali i vapori che le rinfrescano e le fecondano. Era necessario istruir coloro che devono reggerlo, perché un popolo con centomila piedi ha sempre bisogno di una niente per camminare, e, con centomila braccia, non ha una mente per agire.

Or ecco che Pittagora, volgendo in mente tali pensieri, si presenta al pubblico. La prima domanda, che gli si doveva fare, era sempre questa: — Ma tu chi sei, che ti rimescoli nelle nostre cose? — Quando non si hanno centomila combattenti ai propri comandi, a questa domanda non vi è altra risposta da dare che quella di dire: — Io sono inviato da Dio. — Il saggio dice il vero, perché da Dio vien la saviezza; e le prove della sua missione sono, per i saggi le virtú, per il volgo le virtú ed i miracoli. Gli dèi avean data a Pittagora la virtú: lo studio, che avea fatto della natura, rendeva a lui facili molte cose, che al volgo sembravan miracoli.

Egli predisse talora la tempesta. Si narra che una volta predisse anche il terremoto. Espertissimo medico, annunziò spesso agli ammalati e la guarigione e la morte. Bastavan pochi fatti di tale natura: la fantasia del popolo, scossa una volta dal lamini razione, ne inventava mille altri piú sorprendenti.

Spesso il miracolo di Pittagora non era altro che un tropo di rettorica. Mentre siamo qui a sedere, uno di noi può ben «lire: — De’ legni, che usciran questa notte dal porto di Taranto, non tutti giugneranno alla mèta del loro viaggio; — e può avvenir facilmente che, mentre egli cosí ragiona, de’ legni sortan dal porto, e taluno di essi, còlto dalla tempesta, perisca. Non perciò noi chiamiamo quest’uomo «profeta». Ma mettetelo sul molo, tra diecimila spettatori. Due legni tirano le ancore e spiegano le vele. Mentre si odono i gridi di allegrezza de’ marinari. che giá salutano col desiderio la patria a cui ritornano; mentre gli amici da terra loro augurano una prospera navigazione; un uomo si leva e dice agli astanti: — Udite voi quei

  1. Vento noto della Puglia, ORAZIO, Odi