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Conoscer tutte le veritá; esporre solamente quelle delle quali il popolo ha bisogno nel presente, e preparar, come in deposito, le altre delle quali potrá aver bisogno un giorno; conoscer i modi piú atti a diffonder rapidamente le prime e conservar piú utilmente le seconde, onde né si perdano per obblio, tic per imprudenza si divulghino inopportunamente, ed evitare in tal modo ed il languore della nazione, che produrrebbe il primo, e le rivoluzioni pericolose, che nascerebbero dalla seconda; simile insomma a Dio, comunicare ad un popolo lo spirito della vita, senza esaurirne, senza chiuderne la fonte: ecco i doveri del saggio di cui noi parliamo.

Voi avete osservata l’Italia e conoscete la Sicilia. Tutto in queste due regioni vi parla di lui; da lui viene quanto in esse vi è di bene. I posteri obblieranno un giorno che la scienza di Pittagora ha calcolato il corso de’ pianeti, ha scoperte le piú profonde leggi della natura. Ma, ogni volta che un uomo da bene incomincerá a disperar della salute della sua patria corrotta, la memoria di Pittagora gli sará di conforto: ogni volta che vorrá tentarne la guarigione, la sua sapienza gli sará di guida.

Allorché surse la filosofia di Pittagora, l’Italia non presentava quell’aspetto che oggi presenta. Voi1 eravate ancora barbari, noi peggio che barbari. L’Italia, simile ad un antico edifizio minato per tremuoto, presentava da una parte delle colonne che ancora rimanevano in piedi, belle per tutta la piú squisita eleganza; dall’altra calcinacci e rottami piú dispregevoli dell’arena. Taluni popoli eran giá corrotti; altri ancora selvaggi2. Questi non sapevano ancora col lavoro guadagnar ciò che era necessario alla vita; quelli non sapevan piú difendere ciò che avean guadagnato colla coltivazione di un suolo fertile, col commercio estesissimo, che loro apriva un sito atto a riunir con facile navigazione l’Oriente e l’Occidente. Noi avevamo tutto dò che il lusso ha di piú pazzo e la lussuria di piú schifoso:

  1. «Voi». Par che si debba intendere dei greci ivi presenti.
  2. Su questa espressione di Archita vedi l’Appendice III.