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34 PLATONE IN ITALIA

Io ho creduto utile raccogliere i precetti della buona agricoltura e formarne un libro, che possa servire a render il popolo piú istruito su di ciò che, ignorato, nuoce egualmente al povero ed al ricco e, conosciuto, giova egualmente al ricco ed al povero1. Non ho potuto mai né imitare né lodare ciò che raccontasi del vostro Talete, cioè che egli sapesse tutte le cose utili alla vita e mettesse la sua gloria in disprezzarle. Se ciò è vero, ben gli sta che, per osservar gli astri, sia caduto in un pozzo. Io non mi stancherò mai di ripetere ai miei tarantini per essi non esservi nulla piú utile della buona agricoltura. Se mi dimandano come Taranto sia diventata grande, rispondo: — Colla buona agricoltura. — Come possa conservarsi grande? — Colla migliore agricoltura. — Come possa accrescere la sua grandezza? — Coll’ottima agricoltura. — Essi talvolta voglion favole, ed io rammento loro che Apollo non altro contesse a Falanto che Satureio ed i fertili campi di Taranto2. —

  1. VARRONE, De re rustica, I.
  2. STRABONE, VI.