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III
Descrizione di Taranto
[Forma della cittá — Il porto — Strade ed edifici — La vita di Falanto effigiata nel marmo nei portici del fòro.]
Taranto è piú vasta e piú popolata di Atene. Tra le cittá d’Italia e di Sicilia e la seconda dopo Siracusa: tra le cittá della Grecia sarebbe la prima.
Il perimetro della cittá rappresenta un triangolo che ha il suo vertice tra oriente e mezzogiorno: la base opposta è il solo lato che attacchi colla terra; gli altri due sono bagnati dal mare. Chi vien dall’Attica vede questo insinuarsi in uno stretto che divide Taranto dall’opposta Eobalia, e poscia, dilatandosi, formar uno de’ porti piú ampi e piú sicuri che si conoscano. In questo seno, dirimpetto a Taranto, si scarica il picciol fiume Galeso, che molti chiamano Eurota1.
Un’isola chiude l’entrata del porto, ed in essa vi è mia ròcca, la quale comunica colla cittá per mezzo di mi ponte. Altro ponte vi è pure in fondo del seno, ed unisce la cittá ad un promontorio della terra opposta: alla testa del ponte vi è una porta, per cui entrano tutti coloro che giungono a Taranto per la via di mare.
Quando tu sei sul ponte che unisce la ròcca alla cittá, ti si presentano avanti tre ampie strade, lungo le quali tu vedi, nel
- ↑ POLIBIO, VIII. Questo nome egli lo ripete dalla colonia spartana. Era costume delle colonie dar a taluni siti della nuova patria i nomi che vi erano nell’antica. Virgilio ha tratto da tale costume uno de’ piú patetici tratti del suo poema.