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per coprire i disavanzi, che non si avranno, ma che è sempre prudente di prevedere.

L’interesse quindi della nuova Società sarà legato alla vitalità ad all’interesse del paese, ed il paese non deve rifiutare il suo concorso in un opera che tanto può contribuire al suo sviluppo avvenire materiale e morale.

Nè a mio credere questi vantaggi potranno aversi con una Società costituita, benchè grande e potente, quando essa è straniera, quale è la nostra vicina. Il capitale è cosmopolita, è vero: la strada una volta costruita non ci potrà esser tolta, è verissimo; ma i frutti correranno all’estero, e noi avendo fatti i sacrifici, vedremo sparire fuori di casa gli utili delle nostre fatiche. Si vorrà una garanzia, perchè necessaria ad assicurare la speculazione, ma una volta avuta, una volta costruita la strada, nulla si farà per esonerare i comuni, anzi s’incaglierà indirettamente il servizio, perchè diminuisca il movimento dei viaggiatori e delle merci, e così diminuire le spese. La rendita essendo garantita, sarà per conseguenza dannoso aggravare il passivo dell’esercizio; e quindi, meno prodotti. Ma i comuni saranno là per pagare la differenza, e allora si verificherà l’assurdo, che meno prodotti della linea, più guadagni pella Società. Questa è storia contemporanea che si verifica tutti i giorni su diverse tratte di Ferrovia, ed io mi lusingo che non si vorrà ripeterne l’esperienza.

Una Società Italiana, puramente locale, ha chiesto fino dall’ottobre 1866 di costituirsi, e dessa ha il bisogno, anzi direi quasi il diritto, dell’appoggio di tutto il paese, perchè gl’interessi suoi sono interessi di tutti indistintamente gli abitanti della provincia. Io spero quindi che i Rappresentanti e gli Amministratori dei paesi interessati non le negheranno il loro appoggio, e concorreranno di buon grado alla formazione di un Consorzio di Provincie e Comuni. Questo genere d’istituzione è già vecchio per noi, perchè io debba spiegarne il significato, sapendo ognuno esser desso basato sull’associazione di enti morali i più