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bra di tutti in quella località e che indicava la condizione dei più, era: «Occupato, disoccupato».

La popolazione di quel quartiere si rinnovava ogni tre anni. È notorio che il lavoro casuale significa salario minimo, e l’East London è il quartiere della povertà. Lì, abbiamo molte famiglie abitanti in una o due camere; pochissime posseggono un piccolo appartamento. Gough Street, dove io abito, è una delle vie più decenti che si trovino entro il raggio di un miglio; eppure non conosco una sola famiglia all’infuori della mia, che abbia un’intera casetta a sua disposizione, e credo di conoscere tutte le famiglie che abitano in quella contrada. Le case di Gough Street non sono grandi, hanno solo due piani e vengono affittate in ragione di tredici scellini per settimana (L. it. 16,25).

Ma quando tredici scellini rappresentano il 33% del salario di un operaio, questi non può permettersi di spendere di più per la pigione di casa.

A Poplar, il movimento democratico organizzato è assai rilevante e dobbiamo sostenere controversie politiche assai violente. Sono stati spesso descritti i nostri sforzi per migliorare le sorti delle classi più povere, per rendere più umano il trattamento fatto negli Asili dei Poveri, per la protezione dell’infanzia e per la tutela dei diritti dei lavoratori. La nostra Lega Operaia, sorta presso i Docks, (Porti), dove eravamo abituati a tenere le nostre riunioni, fu una delle prime organizzazioni in Inghilterra.

Prima del conflitto con la Germania, eravamo strenuamente contrari alla guerra in genere. Eravamo talmente pacifisti, che, per sostenere tale idea ci sentivamo sempre disposti a prendere a pugni chiunque fosse di parere contrario. Durante la guerra contro i Boeri fummo apertamente in loro favore, e, in un pe-