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capitolo secondo 83

una maschia eleganza, che aggiungeva pregio alla fermezza del suo contegno naturalmente assortito al suo carattere. Il suo volto oblungo presentava una bella ovale. La nobile ampiezza del fronte rivelava quella del pensiero. Un’augusta meditazione pareva posare sull’arco delle sopracciglia, e tanto o quanto corrugarle. Ne’ suoi occhi, di un azzurro chiaro raggiava una limpida serenità. La curva del naso aquilino terminava con nari che si aprivano un po’ larghe alla base. Gli angoli risentiti della bocca davan segno di squisita introspicienza. A dinotare bontà, il labbro inferiore sporgeva un po’ più dell’altro. Aveva il mento graziosamente incavato da una fossetta. Le gote, animate da vivo colorito, andavano disseminate da macchie rosse. Sotto l’incessante elaborazione di un pensier unico, in capo a tre anni i suoi capelli, ch’erano di un biondo traente al castano, cominciavano ad incanutire.

Questa gradazione di tinte e questi contrasti imprimevano alla sua verde virilità il suggello di una maturità precoce. I movimenti del capo in armonia colle attitudini, rispondenti sì bene alla statura, formavano fra il suo corpo e la sua anima una perfetta unità. Nel portamento, nei gesti, nel fare mostrava una dignità innata, di cui non si accorgeva. Non ostante la incertezza del domani, la condizion precaria e la modestia delle vesti, la sua presenza non avrebbe saputo durare inosservata.

Le facoltà intellettuali corrispondevano in lui a queste nobili forme. A rara finezza di udito accoppiava sicuro sguardo che accostava gli oggetti lontani. Somma delicatezza di gusto gli permetteva fare certe distinzioni negate all’uomo volgare. Anco maggiore era in lui la sottigliezza dell’odorato, mercè cui di botto sapeva discernere e giudicare le diverse combinazioni di odori. L’esercizio precoce di questi sensi ne aveva sviluppata la potenza percettiva. Vivo amore della Natura lo recava incessantemente alla contemplazione durante il giorno, ed all’osservazion degli astri nelle notti serene. Navigando presso le coste, aspirava deliziato i profumi balsamici della riva; e in alto mare aspirava, sorbiva curiosamente i venticelli impregnati di emanazioni, ora soavi e dolci, ora salate ed amare. Ammirava con tenerezza le opere del Creatore, cercava avidamente i fiori, gli