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94 libro primo

di terra ed una casa che possedeva nel quartiere di Ginestrello, a Bisagno, patria di sua moglie: e la sua penuria era tale che, il 25 ottobre del seguente mese fece cessione ad Antonio Rollero di una miserabil somma di diciotto lire da riscuotersi dal suo antico fattorino Bartolomeo Castagnolo: nonostantechè il suo stato andò sempre peggiorando: la sua miseria era manifesta, a tale che il seguente anno Giuliano e Scampino di Caprile, compratori de’ suoi immobili a Bisagno, temendo che sua moglie volesse un dì rivendicarli, siccome quelli che guarentivano i suoi diritti dotali, vollero ch’ella ratificasse la vendita fatta dal marito.

La miseria di Colombo andò poscia crescendo per modo, che non potè più neppure procurarsi la materia prima, la lana per la fabbricazione dei panni. Non riuscendo a pagare la lana a pronti contanti, ned offrendo alcuna guarentigia per ottenerla a credito, oppresso da molti piccoli debiti, patì insiem colla famiglia tutti gli imbarazzi e tutte le umiliazioni della povertà. Sul cominciare del seguente anno, Domenico andò a Genova per tentare di aprirsi qualche miglior via; e abbiam la prova che vi si trovava il 14 aprile 1472. Finalmente Domenico Colombo, tornato a Savona, giunse a ottenere da Giovanni di Signorio, una quantità di lana del valore di quaranta lire. Una tale anticipazione non poteva profittargli lungamente. Per buona ventura nel seguente agosto, Cristoforo Colombo, in una delle visite che godeva fare a’ suoi genitori, recò qualche alleviamento alle loro strettezze; e indusse Giovanni di Signorio a fornire altre lane sino al valore di cento lire; nondimeno Signorio esigette la guarentigia morale del figlio, e che si obbligasse unitamente col padre, non solo al pagamento delle cento lire, ma eziandio delle quaranta precedentemente anticipate. Il 26 agosto, innanzi a Tommaso di Zocco, Cristoforo Colombo si obbligò al pagamento del debito delle centoquaranta lire, da farsi in altrettanto panno entro il termine de’ sei mesi.

Il tempo non migliorò lo stato dello scardassiere. Il 12 febbraio 1473 ei comperava da un certo Barbarin una quantità di lana che si obbligava pagare in istoffe. Il 4 giugno comprava altresì da Luigi di Multedo alquanta lana, di cui doveva pagare