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74 libro terzo

ziosi e ribelli l’oro e gli Indiani che recavano seco, atteso che gli accordi ch’era stato costretto firmare erano di niun valore, poich’essi pei primi vi avevano derogato; e perciò le loro Altezze non si trovavano legate dal suo trattato. Se i coloni ripatriati conducevano schiavi liberi, ciò avveniva in violazione degli ordini dell’Ammiraglio: nondimeno venne pubblicato che la vendita degli schiavi avveniva in conformità colle sue istruzioni.

La Regina intorno la quale si agitavano sì feroci nimicizie, ipocritamente mascherate alla sua chiaroveggenza, consentì finalmente alla surrogazione che da oltre un anno giaceva sospesa.

Da quel punto non fu cosa domandata dall’Ammiraglio che gli venisse conceduta. Si rifiutò di mandargli il suo primogenito don Diego, ch’ei voleva preparare al governo che doveva un giorno esercitare secondo le convenzioni del 17 aprile 1492, firmate al campo di Santa Fè; già lo si considerava come spodestato: infatti si annullavano le convenzioni con cui la corona di Castiglia si era obbligata verso di lui.

In violazione dei privilegi dell’Ammiraglio, i Re concedevano licenza a Rodrigo di Bastidas di fare scoperte nelle Indie occidentali: quindici giorni dopo, un’altra simile licenza è conceduta al commendatore Alonzo Velez di Mendoza; e nel suo testo leggesi, che i diritti di Cristobal Guerra e di Alonzo di Ojeda erano pareggiati quelli di Cristoforo Colombo1. Una raccomandazione espressa venne fatta il 30 maggio a Bobadilla, di esigere dall’Ammiraglio il pagamento delle quote di paga che riconoscesse dover essere a suo carico. I Monarchi gli confidarono brevetti segnati in bianco, affinchè potesse riempierli a suo talento. Al commendatore Bobadilla, già nominato governatore nelle intenzioni degli uffici di Siviglia, e per segreto consenso del Re, furono dati accompagnatori venticinque stipendiati dal tesoro. Egli aveva seco qual notaro regio Gomez de Rivera. Gl’Indiani furono commessi alla cura de’ padri francescani, Juan de Fra-

  1. Capítulacion hecha en el nombre de les señores Reyes Catolicos. — Coleccion diplomática, n° cxxxv.