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capitolo quinto 59


A questo assalto dei nemici di fuori, che venivano aridcstare la ribellione sopita, ed a rafforzare la sollevazione degl’indigeni, l’Ammiraglio riconosceva la. segreta ispirazione degli uffici di Siviglia. Ricordando l’ingratitudine della corte, la costante malevolenza del re Ferdinando, mal mascherata da fredde cortesie; vedendo la sua autorità senza sostegno in Ispagna, senza rispetto nell’isola e senza forza esecutiva; la sua vita e quella de’ suoi fratelli minacciate continuamente da scherani avvezzi ad ogni misfatto; sentendo il proprio isolamento, l’impotenza che ne conseguiva, la rovina degli Indiani, cui gli eccessi d’empi cristiani ributtavano dal cristianesimo, Colombo provò una grande sazietà degli uomini. Allora, umiliata sino all’amarezza, vacillante sotto il peso di tante afflizioni, quella grande anima, che non si era unqua lasciata dominare da tema e abbattimento, giacque presa da mortale tristezza.

Correva il giorno anniversario della nascita del Salvatore, ‘25 dicembre del 14991.

La valentia di Colombo, fin allora invitta, cesse improvvisamente: il suo spirito fremette d’orrore al pensiero dell’assassinio che gli era destinato: l’istinto della conservazione fu il solo che gli restasse; e per la prima volta l’Ammiraglio pensò alla salvezza della propria vita. Risolvette di gettarsi, in un co’ suoi fratelli, sopra una caravella, e fuggire sull’Oceano la rabbia de’ suoi nemici. Ma in mezzo ai più sinistri timori de’ suoi ufficiali e delle mortali angosce del suo cuore, non invocò Dio invano2. La Provvidenza, che gli aveva le tante volte dimostro di tutelarlo, venne personalmente in suo aiuto: una voce dall’alto gli disse: «Ti rialza, uomo di poca fede: che temi tu? Non sono forse io qui!3Fa cuore, non ti abbandonare alla tristezza ed allo spavento, io provvederò a tutto.»

  1. “Il giorno di Natale del 1499 havendomi tutto il mondo abbandonato, fu assalito con guerra da indiani e da cattivi cristiani...” — Fernando Colombo, Vita dell’Ammiraglio, cap. lxxxiv.
  2. “Così á punto de desesperar, recurrió al auxilio de Dios, y fué consolado come milagrosamente.” — Muñoz, Historia del Nuevo Mundo, lib. VI, § 56.
  3. “Mi soccorse all’hora Nostro Signore, dicendomi; o huomo di poca