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capitolo primo 17

cezione e l’altra l’Assunzione, giunse alla Margherita, vero gioiello della natura, vestita di una verzura sontuosa, piena di amenità, ricca dei doni del suolo, delle produzioni del mare, e tutta seminata di abitazioni1. Di là andò a Cubaga, piccola isola vicina, arida e cupa, indi famosa per la pesca delle perle.

Sedotto da queste scoperte, l’Ammiraglio avrebbe continuata la sua navigazione, e sarebbe entrato nel golfo di Venezuela, passando per la costa di Caracas, al di là di Cumana, il cui orizzonte, eternamente puro, offre all’ammirazione dell’uomo, nel sereno costante delle notti, diverse costellazioni dei due mondi, e riunisce sul limite aereo dell’antico emisfero le sorprese del cielo australe. Di là si scoprono all’estremo nord gli astri familiari all’Europa, il Carro, la Lira, Arturo, Sirio, Cassiope, Orione, mentre nei campi dello spazio folgoreggiano le stelle zenitali dell’Aquila e del Serpentario, la splendida Nave, la Corona, la magnifica Croce del sud, e scernonsi da lungi, simili a luminoso vapore, le nubi magellaniche.

Ma l’Ammiraglio dovette rinunziare a questi godimenti. La corruzione scemava ogni giorno più i viveri che aveva ottenuti con tanta pena: la sua cecità quasi intera si opponeva alle sue osservazioni: non poteva ritrarre dal suo viaggio nozioni intere; e la salute degli equipaggi correva gravi pericoli se avesse prolungata questa ricognizione del Nuovo Continente. E però l’Ammiraglio volse decisamente le prore verso la Spagnuola.




  1. Herrera, Storia generale dei viaggi nelle Indie occidentali. Decade I, lib. III, cap. xi. — Oggidì la Margherita, affatto spogliata delle sue foreste, ha perduto la sua freschezza e la sua bellezza. Ivi è coltivato il cotone, la canna di zuccaro, nelle parti meno aride; il rimanente dell‘isola sembra triste e sterile.
Roselly, Crist. Colombo, T. II. 2