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288 libro quarto

gio. Noi abbiam prove che nel 1504 egli si trovava a Roma, ove tessè la storia del primo viaggio di Cristoforo Colombo, accompagnata da una carta delle sue scoperte, di cui fece dono a un canonico di San Giovanni di Laterano, il quale ne arricchì Venezia per affezione al dotto Alessandro Zorzi1, suo amico, autore della Raccolta, formata sotto i suoi auspicii. Questa particolarità si trova mentovata sopra un esemplare del Mondo Nuovo posseduto dalla biblioteca Magliabecchi.

Il soggiorno dell’Adelantado nella Città Eterna non fu di lunga durata. Partito da Siviglia verso il cadere del gennaio 1505, prima del dicembre era tornato in Ispagna: ma aveva raggiunto lo scopo del suo viaggio. Il Santo Padre ricusò la spedizione dei Brevi. Tutte le istanze dell’ambasciatore spagnuolo presso la Santa Sede caddero a vuoto. Sul Capo della Chiesa l’avviso confidenziale di Colombo prevalse in confronto alle affermative della corona di Spagna e sulle astute arti del carteggio diplomatico. La presentazione ai tre vescovadi rimase come non avvenuta, e trascorsero così diversi anni.

Bisognò che la corte di Spagna riprendesse ab ovo l’affare, e modificasse il suo piano secondo i suggerimenti confidenzialmente comunicati da Colombo al Santo Padre. La pretesa del chimerico arcivescovado di Xaragua fu annullata, anzi l’arcivescovado scomparve per lungo tempo dalla Spagnuola2.

Il freddo eccessivo stancava l’Ammiraglio ed inaspriva i suoi dolori. Egli si trovava altresì inquieto pel suo stato di povertà.

  1. Pare che il lavoro di don Bartolomeo fosse intitolato, sia dal donatario, sia da Alessandro Zorzi: Una informazione di Bartolomeo Colombo delle navigazioni di Ponente e Garbin nel Mondo Nuovo.
  2. “Il re Ferdinando, quando in appresso riprese questo affare, propose un nuovo accomodamento, che venne approvato dal Papa. Egli consentiva a sopprimere la Metropoli di Xaragua e ad erigere San Domingo, la Concezione, e San Giovanni di Portorico in vescovadi suffraganei di Siviglia; il che venne concesso. Li stessi soggetti che già erano stati nominati lo furono di nuovo, il dottor Deza al vescovado della Concezione, il padre di Padilla a quello di San Domingo, ed il licenziato Mansa a quello di San Giovanni.„ — Il padre Charlevoix, Storia di San Domingo, lib. IV, pag. 310, in-4°