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capitolo sesto 251

fiori. Colle testimonianze estorte ai patimenti della tortura, fu condotta siccome una vile colpevole a San Domingo, quivi, giudicata secondo le formole di una derisoria procedura e condannata alla forca! Ovando la fece pubblicamente appiccare. Così periva la nobile e ospitaliera Anacoana, poetica e gloriosa regina d’Haiti.

Finchè non ebbe commesso questa spaventevole atrocità, Ovando non cedette alle istanze di Diego Mendez: ma poscia che gli Indiani si furono salvati fuggendo in tutte le direzioni, permise al capitano di padiglione di andare a San Domingo. Oltre ai pericoli di morte a cui lo esponeva in quel momento, non temeva punto che il fedele scudiero potesse soccorrere il suo signore, perocchè non era giunta alcuna nave: nondimeno Diego Mendez non istette in forse; partì pedestre e percorse quelle settanta leghe1 sotto la guardia di quello che lo aveva già protetto.


§ V.


Tuttavia sapevasi a San Domingo in quale abbandono languiva l’infermo Ammiraglio. Il nobile Fieschi, e i dodici spagnuoli venuti in canotto avevano sparsa in diversi luoghi la notizia del naufragio alla Giammaica. Ma quando Diego Mendez ebbe rimesso al bravo Sanchez di Carvajal, fattore dell’Ammiraglio, la lettera che non aveva osato trasmettergli; quando Martino Gonzalez, fornaio della marina, Diego de Salcedo, antico scudiero, e Diego di Salamanca, antico intendente del Vice-re, seppero che da sette mesi il governatore, consapevole del naufragio dell’Ammiraglio, non aveva dato alcun ordine per soccorrerlo, non si poterono tenere dall’esprimere la loro indegnazione per così colpevole abbandono. Nonostante le cieche preoccupazioni cumulate contra l’Ammiraglio dagli sforzi invidiosi dei ribelli, il suo genio, le sue virtù, la sua affabilità avevangli conquiso il cuore di tutti gli addetti alla sua casa. Inoltre, il suo naufragio

  1. Relacion hecha por Diego Mendez de algunos acontecimientos del último viage del almirante don Cristóbal Colon.