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158 libro quarto

in armonia col dramma soprannaturale di questo castigo della Provvidenza.

Le circostanze positive dei fatti non lasciano alcun appiglio al caso. Humboldt e Washington Irving1, scrittori razionalisti, dispregiatori dell’ordine soprannaturale, non hanno ardito far intervenir qui il caso, e arrischiare una interpretazione secondo il loro sistema di questo avvenimento formidabile.

Quale sagacità, infatti, non mostrò la tempesta, lasciando continuare la sua via alla nave più fragile, carica degli averi dell’Ammiraglio, e contentandosi guastare le caravelle di Rodrigo di Bastidas, mentre inghiottiva inesorabilmente, dopo di averla fracassata, il rimanente della flotta, carica d’uomini perversi e di ricchezze omicide! Qual perspicacia nell’uragano, che rispetta. la Capitana su cui sventola la bandiera del messaggero della Croce, non la guasta neppure di un filo, secondo l’espressione di Colombo 2, e la lascia nel porto, mentre strappa dalle loro áncore, trasporta e squassa in alto mare le tre altre navi, le tiene in pericolo, come per notare, con questa differenza di trattamento, la differenza del loro destino e per far meglio conoscere una protezione affatto speciale!

E che pensar della calma la qual si direbbe d’accordo colla procella, affine di ricondurre a Colombo, la domenica, al medesimo luogo, le caravelle disperse e scomparse nello spazio, come per consentir loro di solennizzare quel giorno, conforme alle pie abitudini dell’Ammiraglio?

  1. Humholdt, in una nota, con semplice tocco portò qualche denigramento alla opinione di Las Casas e di Fernando Colombo. Da parte sua, Washington Irving pretende che se i colpevoli furono puniti, a l’innocente cacico Guarionex. toccò l’egual sorte, venendo così confusi gli innocenti coi colpevoli. Or prima di tutto noi faremo osservare, che sotto il punto di vista cattolico, questa objezione è senza valore; poi, che in fatto, Guarionex ostinatamente sordo alla parola evangelica, replicatamente perdonato da Colombo e dall’Adelantado, ingrato verso di loro, istigatore d’assassini, e complice dei sediziosi, non potrebbe nemmeno ad occhio umano comparire innocente.
  2. “No hubo daño de una paja.” — Lettera ai Re Cattolici scritta dalla Giammaica, il 7 luglio 1503.