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capitolo primo 155

mente chiara, che, senza eccezione, tutti gli storici di quella età ne andarono compresi di rispetto e spavento.

Se il discernimento della tempesta, la quale risparmia il giusto e infuria contro i colpevoli, spazza col suo soffio le loro speranze, si porta via le loro suppliche, versa ne’ vortici dell’oceano le ricchezze cumulate a prezzo della loro anima; se il salva-condotto dato fra gli abissi al piccolo tesoro dell’Ammiraglio, stato collocato con mala intenzione sulla più fragile delle navi, e che lo conduce attraverso l’Atlantico nel porto destinato, ci toccano di maraviglia, questa maraviglia si muterà in istupore pensando alla protezione che durante quel tempo stesso sotenne la persona e la squadra dell’Ammiraglio nel mare delle Antille. Le sue quattro caravelle sono egualmente preservate sulla costa e in alto mare. Il Galiziano, nave pericolante pel solo ondeggiare dopo una tempesta, resiste all’impeto de’ flutti: la Capitana non perde nulla, ne un uomo, nè un’áncora, nè una tavola, non soffre la menoma avaria.

ll carattere veramente soprannaturale di questo avvenimento toccò profondamente la Spagna. La stranezza di queste circostanze, l’immensità della perdita, il corruccio di oltre cinquecento famiglie, diedero ai particolari di questo fatto un’autenticità lugubre e memorabile.

La Regina fece al governatore Ovando una doppia colpa del suo doppio rifiuto di secondare l’avvertimento dell’Ammiraglio e di concedergli un rifugio in così pressante necessità1; il Re lamentò l’oro fuso, sopratutto quel pezzo d’oro massiccio, di cui nessun lavoro di miniere offrì mai l’eguale. Per lungo tempo la memoria del terribil evento si conservò viva nell’isola. L’arcicronografo imperiale Oviedo, che vi stanziò, e ne parlò sulla

  1. “I Re provarono grande afflizione per la flotta, e lo manifestarono apertamente... Fecero conoscere a Nicola de Ovando che era loro spiaciuto il rifiuto fatto all’Ammiraglio di ritirarsi nel porto nella stringente necessità in cui versava; e di non aver voluto seguire il suo consiglio, ritenendo la flotta alcuni giorni di più”. — Herrera, Storia generale dei viaggi e conquiste nelle Indie occidentali. Decade 1, lib. V, cap. xii.