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capitolo primo 147

ringraziare l’Ammiraglio, i suoi primi ufficiali, tra’ quali se ne trovarono alcuni che avevano l’onore di essere a lui congiunti, pel loro parentado colla sua prima moglie dona Filippa Moñis di Perestrello1.

Colombo seguitò la sua via il giorno stesso. Come se avesse ricevuto la ricompensa della sua sollecitudine, il vento era diventato favorevole. «Nostro Signore mi diede poscia un sì buon tempo che arrivai qui in quattro giorni,» scriveva Colombo dalla Gran Canaria, ove si fermò per rinnovare l’acqua,e prender legne. Nella sua lettera diretta al padre Gorricio della Certosa delle Grotte a Siviglia, gli raccomandava l’affare di cui l’aveva incaricato per Roma: rendeva grazie a Dio nel vedere tutta la sua gente in buona salute, e annunziava che imprendeva il suo viaggio in nome della Santa Trinità, e ne sperava vittoria2. Questa espressione militare indica il suo unico pensiero. Cristoforo Colombo vedeva in fondo a tutte le contrarietà che avevano ritardato l’adempimento dell’opera sua, la lotta dello spirito del mondo contra lo spirito della Chiesa, di cui egli era il cavaliere. La sua vita era un combattimento contra il principe del mondo, e si teneva certo di trionfarne: terminava la sua lettera raccomandandosi alle preghiere del padre Priore e di tutta quella santa comunità3.

La sera del 25 maggio, Colombo partì in nome della Santa Trinità.

Il tempo era magnifico: il vento spinse la piccola squadra con un soffio così costante che senza mutar direzione giunse in sedici giorni al gruppo dei Caraibi; e si avvicinò a Santa Lucia, donde l’Ammiraglio si drizzò alla Martinica.

Quivi gettò le áncore per rinnovar acqua e legne, prendere alcuni viveri freschi, lavar le biancherie e ricrearsi sotto la ridente verdura degli alberi. Vi passò tre giorni. Indi mosse

  1. Fernando Colombo, Vita dell’Ammiraglio, cap. lxxxviii.
  2. “Agora sera mi viage en nombre de la Santa Trinidad, y espero della la vtoria.” — Cartas del Almirante al R. P. Fray Gaspar.
  3. “Al padre Prior y á todos esos devotos religiosos me encomiendo.” — Cartas del Almirante al R. P. Fray Gaspar.