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capitolo ottavo 129

a nessuno: ricordava quel proverbio: «Chi serve al comune, serve a nessuno1.» Alleviato dal peso dell’amministrazione, si elevava più liberamente a Dio. Con sublime slancio sublimavasi più di frequente l’anima sua alle altezze inscrutabili della conversazione celeste. Il contemplatore del Verbo trovava consolanti compensi al suo sforzato ozio. L’ingratitudine del Re, l’ingiustizia dell’opinion pubblica non facevano che distaccare sempre più Colombo dagl’interessi temporali, e lo recavano, come l’Apostolo delle nazioni, felice ammiratore dell’invisibile, a vivere unicamente in Cristo, e a non voler possedere altra scienza, che Gesù morto in croce.

  1. «Chi serve al comune, serve a nessuno.»

Roselly, Crist. Colombo, T. II. 9