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capitolo settimo 81

miniere. Invece di mantenere il terzo del prodotto riserbato da Colombo alla corona. riduceva ad un undecimo i diritti del tesoro. Così, con questo primo provvedimento, che procurava a lui certamente una grande popolarità, egli diminuiva di molti milioni le rendite della colonia; e, formando la ricchezza di alruni privati, gravava la Castiglia di un gran peso.


§ II.


Un messo di don Diego Colombo venne a sorprendere l’Ammiraglio in mezzo alle fortificazioni che innalzava alla Concezione. Nelle prime notizie, ogni cosa era confusa; L’Ammiraglio pensò a bella prima che questo inviato, come gia Juan Aguado, infatuato de’ suoi poteri, gli esagerasse. Non trovando nella sua coscienza cosa che desse motivo ad un tal rigore dalla parte dei Re, era quasi per credere che questo Bobadilla avesse fabbricato questi titoli per imporne ai creduli, e, ad esempio d‘ Ojeda, ricominciare le turbolenze con tanta pena quietate. Tuttavia, affine di essere più vicino, e meglio informato degli affari di San Domingo, andò a Bonao. Quivi riseppe altre particolarità, e scrisse al commendatore Bobadilla per gratularglisi del suo arrivo nell’isola, e indurlo a non prendere partiti importanti prima di avere studiato i luoghi. Ei gli faceva comprendere che, desiderando di andare in Castiglia, rimetterebbe tra poco nelle sue mani le redini del governo, e gli darebbe tutte le notizie di cui potrebbe aver bisogno. Il commendatore non rispose a questa lettera; attennesi al silenzio dell’odio o del dispregio per un emolo abbattuto: invece diresse cortesie all’antico ribelle Roldano, e gli mandò una patente che lo confermava nella sua carica di gran-giudice. Alcuni de’ principali complici della ribellione, contra i quali la cedola del 21 marzo 1499 prescriveva di usar rigore, ricevettero anch’essi impieghi col mezzo de’ brevetti che i Sovrani avevano firmato in bianco.

Alcun tempo dopo, Bonao vide arrivare un alcalde, mandato dal nuovo governatore, a pubblicare l’ampliazione de’ suoi poteri, e a comandare agli abitanti obbedienza. Udita questa

Roselly, Crist. Colombo, T. II. 6