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10 le due giornate

liano sancivano l’annessione delle due grandi province d’Affrica all’Italia.

Fu il trionfo romano. Quando uscimmo dal palazzo del parlamento, tutta l’immensa conca che porta l’obelisco d’Augusto e la colonna trionfale d’Antonino, mareggiava d’una moltitudine che acclamava. E apparivano sul mare delle teste le bandiere, e lungo il Corso e su per le altre vie che sboccano al Corso, apparivano i primi lumi di festa improvvisamente accesi al primo incominciar della notte. E quando l’onorevole Giolitti con gli altri ministri comparve, ebbe nell’unione del governo col parlamento, nella nuova unione del governo e del parlamento con tutto il popolo, ebbe, quell’uomo assuefatto a vincere soltanto assemblee chiuse, con maggioranze faticosamente elaborate e faticosamente tenute, ebbe sotto il gran cielo di Roma il trionfo romano e dovette parlare alla moltitudine. E certo egli e gli altri ministri, mentre questo improvvisamente e inopinatamente accadeva loro, dovettero pensare che non lo stesso avrebbero ottenuto, non tanta unione di popolo italiano sarebbero riusciti a comporre, se avessero continuato nella politica delle riforme soltanto, soltanto nella politica interna, del monopolio e del suffragio universale. Tripoli di là dal mare ricompensava