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84 da trianda, sul monte smith,


La bellezza di Rodi che gli antichi poeti chiamarono Heliousa, solare, Aethrea, aerea, Telchinis, incantatrice, Macaria, felice, è rappresentata nella leggenda delle sue origini che la faceva figlia di Helios, il sole. Ed io ricordo gli antichi poeti e la leggenda non per triviale erudizioncella, ma perchè chi si trova qui, respira vivi il racconto dell’una e gli epiteti degli altri, vivi li respira nello spirito di quest’aria e di questa luce, vivi li gode con la gioia degli occhi nel colore di questo mare, nel disegno di questa terra e di quella che sta dinanzi, l’Asia. L’isola è veramente macaria, aethrea, è veramente figlia del sole che per amore la trasse dal fondo del mare; e quando si chiama così, è perchè veramente è tale che c’infonde nell’animo quel sentimento d’amore gentile e ardente per cui l’uomo che ama, dice cara alla donna che ama. Vi sono luoghi che hanno appunto una bellezza che dà gioia, luoghi che ci sembrano felici, macarii appunto, perchè il carattere della loro bellezza è tale che si trasforma in felicità dei nostri animi; luoghi insomma che quando si vollero nominare, chi li chiamò Eden, chi Campi Elisi, chi li chiama anche oggi Paradiso Terrestre. Ebbene, Rodi è di questi: è elisia. L’aria costantemente ventilata, la luce, il mare d’un turchino che non si può dipin-