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zava spesso con una mano candida e quasi femminile, ma il suo aspetto non avea nulla di singolare in confronto della sua voce, la quale era carezzevole, melodiosa, affascinante come una musica. Colla nostra fantasia giovanile ci pareva che nessuna donna avrebbe potuto resistere ad una dichiarazione d’amore fatta con quella voce dolce e insinuante.

A dire il vero non mostrava di preferire alcuna di noi, e si accontentava di adoperare la sua voce per narrarci le sue avventure di viaggio. Non parlava molto di sè, nè raccontava avvenimenti meravigliosi o incredibili, ma parlava delle sue avventure con molta semplicità, si fermava specialmente sui costumi degli altri popoli, descriveva con parole efficaci i paesi veduti e ci mostrava spesso le fotografie che aveva recate in memoria di quei luoghi e di quei costumi.