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finito il nostro giro di ballo, si fa un bell’inchino e tutto finisce lì.

Si capisce che si farà fiasco riguardo al marito, non basta esser nella medesima sala, non basta esser carine e piene di freschezza e gioventù quando gli uomini si curano delle fanciulle come se fossero delle bambole; ma ancora questo sarebbe il minor male se non avessi la noia di sentirmi al ritorno da ogni ballo ripetere dalla zia il solito ritornello:

— Dunque, Ilda, nessuno in vista?

— Nessuno.

— Siete le gran sciocchine voi ragazze del giorno d’oggi; siete tante marmotte, — dice la zia, e si strappa rabbiosamente il mantello e i diamanti che le adornano l’acconciatura.

— Ma. zia, un po’ di pazienza, non si può andar a dire ad uno «sposami»; vedrai che verrà anche per me quel giorno.