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far fuggire i giovinotti. Basterà che mi metta di proposito e credo che non resisteranno.

Con queste idee per la testa faccio al cominciar dell’inverno il mio ingresso in società colla massima disinvoltura, vestita alla perfezione. Le sale illuminate non mi abbagliano più, non tengo più gli occhi bassi come una collegiale, anzi guardo in faccia i giovanotti senza confondermi, ma capisco subito che non è la cosa più facile di questo mondo attirare la loro attenzione; essi resistono tutti, e tanto bene che continuano a non curarsi di noi fanciulle, ma fanno circolo intorno alle signore maritate.

È una vera disperazione, e noi ci sentiamo avvilite, al vedere che non ci rimangono che i giovanetti di primo pelo, quelli che non sarebbero mariti possibili per noi e che servono appena per ballare. Noi ragazze li chiamiamo piedi e quando abbiamo