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Ho veduto Ruggeri; è stato a salutarmi e ad affidarmi il suo figliuolo.

Egli ritorna agli antichi amori; parte per un lungo viaggio di esplorazione.

— Se ritornerò, — mi disse colle lagrime agli occhi, — saremo allora più vecchi tutti e due e potremo essere amici, nient’altro che amici; in ogni caso vi affido mio figlio, spero che voi non lo abbandonerete.

Fui sul punto di trattenerlo, mi sentivo straziare all’idea ch’egli andasse incontro ai pericoli d’una vita avventurosa per causa mia, ebbi paura di amarlo, feci uno sforzo per scacciare la preghiera che mi veniva spontanea sulle labbra, e lo lasciai partire pregandolo soltanto di mandarini spesso sue notizie.

— Le vostre lettere saranno come sprazzi di luce nella mia vita triste e solitaria, — gli dissi stringendogli la mano.

— Vi lascio mio figlio, il mio solo tesoro.