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spinta da una forza sovrumana, non mi comandavo più. Tirai fuori dal manicotto la rivoltella e feci scattare il grilletto.

Rimbombò un colpo, accompagnato da un lampo e un po’ di fumo, s’intese un grido, uno sbattere d’usci, un accorrer di gente. Avevo mirato bene; quella signora barcollò e disse agli accorsi a sorreggerla: — A casa, e diede un indirizzo coprendosi quasi istintivamente con un fazzoletto la faccia sanguinosa.

Ma i suoi movimenti non furono abbastanza rapidi, e attraverso il velo tutto lacero potei distinguere il viso d’una persona che non avrei mai supposto, la baronessa di Sanvitale, quella che era da tutti riguardata come un modello di virtù.

Intanto fui circondata dalla folla che imprecava contro di me e mi soffocava. Vennero due guardie e fecero per trascinarmi, ma ripresi la mia presenza di spirito e dissi: