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che cosa avrei fatto? Non lo sapevo nemmen io; e certo che quella vita non la potevo continuare, soffrivo troppo e moralmente e fisicamente, sentivo che non avrei potuto più reggermi in piedi, anche quella forza tutta dipendente dai nervi mi avrebbe abbandonata.

Era una bella giornata luminosa piena di sole; mio marito era allegro, felice tanto che riempiva della sua allegria tutta la casa e non badava a me, come se non esistessi.

Egli dovea andare a vederla, lo capivo al lampo dei suoi occhi, all’allegria che gli usciva da tutta la persona.

Quel giorno gli avevo detto, se io fossi certa che tu mi tradisci, ti ammazzerei.

Egli s’era burlato di me e della mia aria tragica.

Ero irritata. Risoluta di vendicarmi, la mia idea era di sorprenderlo colla mia rivale e ucciderli ambedue.