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I.

Ricordo pochissimo i miei primi anni di vita; so che non mi dovea mancar nulla di ciò che può rendere piacevole l’esistenza, perchè sentivo sempre risuonarmi nell’orecchio l’eco di queste parole che dicevano ai miei genitori gli amici di casa:

«Ecco una bimba fortunata.»

«E’ proprio nata vestita.».

«Non le manca nulla ed è per giunta tanto carina.» Io rammento soltanto una bella camera coi parati di damasco, un lettino col bal-