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La baronessa Sanvitale, una bella bruna dagli occhi sentimentali, è la sola che mi dà ragione.

Essa capita spesso a vedermi nella mia solitudine ed ha tentato inutilmente di occupare nel mio cuore il posto rimasto vuoto dalla morte di Margherita, essa mi approva dicendomi:

— Come fai bene a non dar retta alle chiacchiere e a startene tranquilla! Non c’è di vero che le gioie e gli affetti di famiglia. Che cos’è mai la società? Un’unione di gente che s’annoia insieme, un impasto d’invidiuzze, di pettegolezzi, di maldicenza. Te beata che hai avuto il coraggio di rinunciarvi!

Ella così predicava, ma intanto era di tutte le feste; non c’era pericolo che ne lasciasse una, e vi andava facendo la vittima. Io non la poteva soffrire, mi pareva ipocrita,