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La stanza che preferivo era un salottino ammobigliato sul gusto del tempo di Luigi XV, tutto imbottito come una bomboniera, coi mobili piccini a curve graziose, ricoperti di raso color perla a fiorellini rosa.

Mi par di vedere nella parete di mezzo un mobile color bronzo dipinto a fiori che mi serviva di scrivania e sul quale tenevo i miei ninnoli preferiti, quelli che desideravo aver davanti agli occhi e accarezzare nei momenti di ozio. Dalla parte opposta rivedo un bellissimo stipo dello stesso genere con degli amorini dipinti che mi sorridevano in mezzo ai fiori. Presso la finestra c’era il mio tavolino da lavoro ed una poltroncina dove stavo seduta una gran parte della giornata, accanto un divano uguale per le mie amiche. Dalla parte opposta spiccava un vaso di Sèvres con un camaerops gigantesco che mi riposava la vista colle sue foglie sempre verdi, poi un ca-