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64 unioni infelici


cano e si ribellano. Altri vanno fino al delitto per liberarsi da un compagno che rende loro l’esistenza una continua tortura e preferiscono finire in una prigione a trascinare una catena che trovano meno pesante di quella del matrimonio.

Ci sono di quelli che stanchi di una convivenza divenuta insopportabile ricorrono alla divisione, ma se per un uomo che vive d’una vita piuttosto esteriore e in mezzo al vortice degli affari può trovarci una soluzione abbastanza sopportabile, per una donna è una condanna peggiore della convivenza con un marito esigente e crudele. Che può fare la poveretta legata per sempre ad un uomo, eppure sola nel mondo e abbandonata a sè stessa e per giunta condannata dalla società che non ammette le posizioni equivoche e costretta a portare un nome che le è divenuto odioso? Per lei, qualunque cosa tenti, da qualunque parte si volga, non vede che un buio continuo ed è condannata ad essere o infelice o colpevole.