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210 | l'ultimo capitolo |
e davano in fragorose risate, quando cercavo gli occhiali dappertutto, ed invece li avevo sotto il naso, oppure quando raccontavo come nuova una storiella che avevo già narrata pochi giorni prima; ma non me ne offendevo, ero certa che mi volevano bene e non ci mettevano alcuna malizia, ma ridevano solo perchè la gioventù ha bisogno di ridere, come gli uccelletti di cantare e lo farfalle di volare.
Io le amavo come non avevo mai amato i miei figli, e la mia gioia era di appagare tutti i loro desiderii.
Mio figlio, il loro babbo, mi diceva spesso:
— Bada, mamma, finirai per guastare le mie figliuole; a questo mondo non possono sempre avere quello che desiderano, e bisogna che s’avvezzino a qualche privazione.
— Non ho coraggio di rifiutar loro nulla, — rispondevo io, — e poi, è appunto perchè nel mondo non la può sempre andar a seconda dei propri desiderii, che penso di renderle contente fino che posso; è tanto