Pagina:Cordelia - Dopo le nozze, Milano, Treves, 1882.djvu/116

102 severità e debolezza


ciottolìo dei tondi e il profumo delle vivande, e alla quale con quell’appetito che doveva avere, toccava contentarsi d’un po’ di pane; le pareva di fare un peccato di mangiare quei cibi succolenti mentre la sua figliola era in penitenza, e avrebbe voluto almeno serbarle un po’ della famosa focaccia, causa di tanti guai, di nascosto del colonnello, ma aveva abbastanza buon senno per comprendere che in quel modo avrebbe guastata per sempre l’educazione dei suoi figli e fatto un gran dispiacere al marito; sicchè si contentò durante tutto il tempo del pranzo di dare delle occhiate supplichevoli al colonnello e compassionevoli all’uscio del gabinetto dove stava rinchiusa Camilla. Erano occhiate espressive che suo marito comprendeva benissimo, anzi ad un certo punto quando si vide che facevano più insistenti le disse, per toglierle ogni speranza di perdono:

— Via, calmati, per un giorno non morirà poi di fame, e questa volta t’assicuro che uscirà da quello stanzino guarita dal vizio della gola.