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per variare di vicende che mi cadano dalla mente quei giorni, nei quali voi con tanta benevolenza e con tante pubbliche dimostrazioni di allegrezza volevate accogliermi quando nel nome del Signore io recava sugli ameni vostri colli la benedizione e la pace. Oh! quanto mi sarà sempre dolce il rammentare l’animo generoso, col quale voi specialmente, o Casalesi, avete cooperato al ristauro del maggior tempio, che sorge in mezzo alla vostra città monumento insigne d’arte e solenne testimonio dell’avita fede! Oh come soave mi sarà ognora il ricordare il molto fervore, la grande pietà e l’esultanza che ogni ordine di voi mostrò allorchè la riabbellita vostra Cattedrale si riapriva al culto, e con molta pompa si festeggiava il decimoquinto centenario del martirio del vostro patrono Sant’Evasio! Oh come mi tornerà cara la rimembranza degli innumerevoli altri argomenti d’esimia religione che mi deste, o io m’accingessi al ristauro del santuario di Crea, o quivi, ovvero in altri luoghi celebrassi i divini misteri!

Siate, o miei Cari, dal Cielo sempre benedetti. Sia benedetto tutto l’ordine sacerdotale, il quale colla saggia ed illuminata sua condotta seppe in difficilissimi tempi mantenersi pari all’alta sua