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là carestia d’-ogni genere di vitttiaglle che mancarono in queH’anno, per cui sino alla metà del susseguente* fu una generale miseria. In taolti paesi della Valle la gente si nutriva unicamente di schifosi insetti, di scorze, d’erbaggi e d’altri cimili alimenti destinati solo alle bestie. Nella Mesotcina però nissuno morì di fame, come in tante altre contrade pur troppo avvenne* v wh Cantane avendo risolto di far costrutte per utile del commercio il nuovo ^ menzionato stradale da Coirà a Bellinzona per la via del?aq. Bernardina, il Gran Consiglio Cantonale deW8i8 ne incaricò il Governo; il <juale «tttrò ’in trattativa eoa quel di Piemonte come aventene uri maggior interesse commerciale. Le Comuni ed i particolari della Valle proprietari cederonò al Cantone, mediante indennizzaz ione, i necessari terreni, materiali, i-diritti ’del daziò ed altri diritti di qua1 unque specie ohe sin allora possedevano sulle merci di transito 7 non riservandosi la Valle che l’antico diritto dello scarso dazio interno e l’affitto della peschiera, quali piccole due rendite vengotió ora percepite alternativamente dalle Squadre ctune. anticamente. Lo Stato Sardo vi contribuì sotto il Re Vittoria Emmanuele per una*’ porr zione delle spese. Verso la fine dello stesso anno si diede principio ai lavori per economi accantonale sul disegno e direzione del Ticinese ingegnerò